Intervista a Alice Fritzsche

Alice taglia vittoriosa il traguardo al Triathlon Olimpico di Locarno

Alice taglia vittoriosa il traguardo al Triathlon Olimpico di Locarno

Oggi andiamo alla scoperta di una atleta tra le più forti a livello Ticinese sulle distanze corte e olimpiche. Alice Fritzsche con un passato nel nuoto sincronizzato è un grande esempio di passione e perseveranza. Scopriamo con lei il suo percorso, i suoi successi e gli ostacoli che ha incontrato.

 

Chi è Alice Fritzsche?

Sono una ragazza di 22 anni, pratico il triathlon da 5 anni e studio matematica al politecnico di Zurigo. Mi piace stare all’aperto, sciare, cenare con i miei amici e viaggiare.

 

Come ti sei avvicinata al Triathlon?

Prima di iniziare con il triathlon ho praticato il nuoto sincronizzato per 10 anni. Inizialmente mi allenavo poco, la mia società non partecipava a competizioni e a me andava bene così; mi bastava fare lo spettacolo finale per amici e parenti alla fine dell’anno. Crescendo però ho sentito sempre più il bisogno di confrontarmi con atlete di altre società e con un po’ di insistenza sono riuscita a partecipare a un paio di gare. Con il passare degli anni però, molte delle mie compagne hanno smesso di allenarsi e sono rimasta solo io della mia età. Così, 5 anni fa, ho deciso di cambiare e, anche grazie alla mia allenatrice, mi sono avvicinata al triathlon. Mi sono subito appassionata e allenarmi con ragazzi motivati mi ha aiutato a migliorare rapidamente. Un po’ rimpiango di non aver cambiato sport prima. Attraverso il triathlon ho conosciuto molti dei miei amici e grazie a loro e i miei allenatori non smetto di imparare cose nuove e migliorare me stessa.

 

Quali sono i risultati più prestigiosi che hai raggiunto?

Risultati di cui vado fiera… (ci pensa). Sicuramente la partecipazione ai mondiali universitari in Svezia (2018) e vincere il Triathlon di Locarno su distanza Olimpica (2019). Il mio primo (spero non ultimo) medium a Allgäu nel 2019 è stato speciale e mi ha messo a dura prova regalandomi grandi soddisfazioni. Ricordo anche con piacere la media Blenio del 2019 dove ho corso la distanza di 10km sotto i 40’, un obiettivo personale a cui miravo da tempo.

 

Cosa fai e come riesci a combinarlo con la tua attività sportiva?

Non è sempre facile equilibrare studio e sport, soprattutto adesso che studio a Zurigo. Ciò che mi ha messo più in difficoltà è stato il passaggio dal liceo al Politecnico. Prima avevo sempre tutto il tempo che volevo per allenarmi, dato che la scuola non richiedeva molto impegno e abitavo a casa. Quando sono arrivata a Zurigo volevo a tutti i costi mantenere i ritmi che avevo prima, ma questo non era più possibile. Non ho nessuna particolare dote per la matematica e ho bisogno di molto tempo per capire a fondo le cose e fare gli esercizi. Per riuscire a fare tutto pianificavo le mie giornate al minuto: alcune mattine mi alzavo alle cinque e mezza per andare a nuotare prima dei corsi, sul pranzo spesso mangiavo veloce per avere tempo di studiare, la sera restavo in biblioteca fino alle sette e poi andavo ancora ad allenarmi. La verità è che mettendomi così tanta pressione addosso non miglioravo più e perdevo lentamente il piacere nel praticare il mio sport. Finché un giorno ho capito che avrei dovuto cambiare atteggiamento e piano piano ho ricominciato ad apprezzare quello che facevo. Ora riesco non solo a conciliare il triathlon con la matematica, ma anche quel tipo di attività che mi permette di mantenere una certa serenità ed equilibrio nella vita: uscire a cena con amici, passare un pomeriggio sul divano o andare a sciare. Secondo me la cosa importante è amare sempre ciò che si fa e saper decidere quali sono le priorità in ogni momento per agire di conseguenza.

Allenamento preferito e allenamento più duro mai fatto?

Il mio allenamento preferito è la corsa: esempio le sedute di tempo run o ripetute da 1600m in pista. L’allenamento più duro che ho mai fatto è sicuramente in bici. L’estate scorsa in una occasione abbiamo fatto due volte il ceneri con delle ripetute a ritmo gara e quest’estate ho dovuto faticare 30 minuti in scia per tenere le ruote di Alex, Sasha e Andrea (tutti e tre atleti di livello nazionale!!!).

 

Il connubio sport ad alti livelli e studio (o lavoro) non è sempre facile ma realizzabile come ci mostra Alice. È necessaria una buona organizzazione dell’atleta e una pianificazione individuale da parte della squadra per permettere che studio e sport vadano d’accordo e che niente venga tralasciato. Un lavoro di squadra che si rinnova giorno dopo giorno, stagione dopo stagione.

Alice dal suo inizio nel triathlon non ha mai smesso di migliorarsi e nonostante gli alti e bassi ha sempre saputo reagire! Questa è anche la scuola dello sport che insegna a non mollare nei momenti più duri, sia in gara che nella vita quotidiana. 

Un grande grazie Alice per il tuo tempo. Non ci resta che augurarti un grande in bocca al lupo per le sfide sportive del 2021 e tante soddisfazioni nel tuo percorso di studi.

 

Da sinistra: Michela Keller e Alice Frtizsche

Da sinistra: Michela Keller e Alice Frtizsche

Sasha Caterina verso un anno da ‘professionista’

Articolo “La Regione” 07.11.2020 a cura di Marzio Mellini

Il 20enne ticinese è a Macolin per svolgere il servizio militare, grazie al quale prepara con grande impegno la stagione 2021. Con Londra 2024 nel mirino

Trascorrono i giorni, e la formazione militare lascia via via spazio ad allenamenti sempre più frequenti. Per Sasha Caterina, triatleta di punta di TriUnion catapultato da qualche mese nella realtà della scuola reclute per sportivi d’élite, la scorsa settimana ha preso inizio la lunga parentesi in grigioverde che si concluderà alle porte della primavera e della nuova stagione agonistica. Un servizio non ordinario, quello svolto dal 20enne ticinese, proprio perché incorporato con atleti di punta del panorama sportivo svizzero, impegnati in una lunga preparazione che sostengono assolvendo nel contempo al dovere di ogni giovane cittadino elvetico. «Nei primi giorni della scorsa settimana - ricorda Sasha, raggiunto al centro federale di Macolin - abbiamo ricevuto il materiale, le tenute e tutte le spiegazioni del caso circa il servizio. Il programma prevede che nelle prime settimane si alternino un po’ di allenamenti e tanta istruzione militare. Poi, con il trascorrere del tempo, si intensifica la pratica sportiva con un numero sempre più elevato di allenamenti. Alla sera c’è il recupero, attraverso massaggi, sauna, bagni rigeneranti».

A Macolin sono rappresentate più discipline, non solo il triathlon. «In tutto siamo 50, 35 ragazzi e 15 ragazze. Del triathlon siamo 5, 3 ragazzi e 2 ragazze. Svolgiamo allenamenti differenziati, per disciplina, ciascuno con il proprio allenatore di riferimento».

Una vera e propria preparazione

La stagione 2020 è stata archiviata, ma il servizio militare offre a Sasha Caterina l'opportunità di fare da ponte verso quella successiva. Non è una lunga pausa, quindi, bensì un vero e proprio “ritiro” in grigioverde, a sfondo tecnico e sportivo. «Posso usare il servizio militare come se fosse una lunga preparazione. È come se fossi a un campo d’allenamento, sotto l’egida dell’esercito. È come se il militare ci sponsorizzasse per allenarci al cento per cento per diventare degli atleti professionisti».

Uno sguardo a ritroso, in direzione della stagione conclusa da qualche settimana, la prima da Under 23 élite. «Le poche gare alle quali ho preso parte sono andate bene. Di più, posso ritenermi molto soddisfatto dei risultati. Quella disputata in Svizzera è andata molto bene. Si è svolta con una modalità inedita, un supersprint, con eliminazioni e finale. Sono arrivato terzo negli Under 23 e quarto assoluto negli Elite. Poi ho partecipato a due gare del circuito francese, in ambito internazionale. Sono competizioni di livello assoluto perché le squadre reclutano sportivi di punta di altre nazioni, dando vita a una sorta di tappa di Coppa del mondo. C’erano più livelli, io mi sono piazzato tra il ventesimo e il trentesimo posto in ambo le prove, sempre nella categoria più qualificata».

Obiettivo Londra 2024

Il servizio militare tratterrà Caterina a Macolin per 18 settimane, per concludersi il 19 marzo 2021. «Appena finisce il servizio, in primavera inizia la stagione agonistica. A dipendenza dell'esito delle prima gare che affronterò valuterò se fare un anno da professionista oppure se continuare con il lavoro alternato alla pratica sportiva, sulla falsa riga di quanto fatto già negli scorsi mesi».

Essere di stanza per tanti mesi a Macolin ha interrotto la relazione quotidiana con Christophe Pellandini, il suo allenatore. Tra i due, però, il contatto continua a essere regolare. «Ci sentiamo continuamente. Ogni fine settimana torno in Ticino per fare con lui il punto della situazione. Lo tengo aggiornato, mi segue a distanza».

Un atleta, come è giusto che sia, vive di risultati e di obiettivi sportivi. L’obiettivo di di Sasha Caterina si chiama Olimpiadi. «Con il mio allenatore e il mio datore di lavoro ho allestito un piano olimpico. Mi auguro di qualificarmi ai Giochi del 2024 (Londra, ndr). È dura, presuppone un lavoro enorme, ma conto di farcela: come detto, è il mio obiettivo. Per arrivarci devo migliorare per gradi e farmi trovare tra i migliori a ridosso dell’anno olimpico. Dovrò prendere parte a più gare internazionali possibile, per raccogliere punti Itu che ti garantiscono la qualificazione olimpica. Un criterio di selezione per le Olimpiadi è proprio rappresentato dal numero di punti raccolti in ambito internazionale».

‘Ciascun atleta ha fatto una riflessione profonda’

La stagione scorsa è stata pesantemente condizionata dal coronavirus. Quali riflessioni ti ha portato a fare questa situazione? «È stato un anno che ha costretto ciascuno atleta a fare una riflessione profonda e a interrogarsi su quanto sia forte o meno il legame con la disciplina che pratica. Quelli che ci tengono veramente e sono costanti nello sforzo e nella prestazione sono andati avanti senza farsi scoraggiare dalla mancanza di gare o dalle difficoltà contingenti, per comunque raggiungere il picco della forma e sorprendere gli avversari, non appena ve ne fosse la possibilità. E la possibilità, in fondo, è arrivata per davvero. Altri, invece, di fronte all’emergenza covid si sono fatti condizionare negativamente e si sono abbattuti, perdendo mordente e motivazione. Di conseguenza, al termine di una stagione che ha comunque potuto avere un epilogo regolare, pur con qualche limitazione, si sono trovati a gareggiare non al massimo del loro potenziale e della loro forma. Io appartengo alla prima categoria: ho continuato ad allenarmi bene, con il massimo impegno, nella speranza che in coda alla stagione qualcosa ci fosse. Infatti, è stato così».

Quanto ti spaventa o ti condizione l’emergenza sanitaria, tornata di strettissima attualità? «Abbiamo già vissuto tutti un’esperienza molto dura con la prima ondata e il lockdown. Mi auguro davvero che riusciamo a contenere la seconda. Io comunque ho la possibilità di continuare ad allenarmi. Non mi scoraggio: se la situazione dovesse volgere al peggio, prenderò tutte le precauzioni del caso, mi metterò in disparte e farò i miei allenamenti individuali». 

Pellandini: ‘Un'ottima stagione, la sua’

«La stagione - spiega Christophe Pellandini - è stata complicata per tutti. Sasha ha continuato ad allenarsi molto bene, prima individualmente, poi con la squadra, quando è stato possibile tornare a farlo. I piani di lavoro sono stati sempre rispettati. In generale ha avuto un miglioramento, riferito soprattutto alla corsa e alla bicicletta, quantificabile in un 20-30 per cento della prestazione, pur mantenendo più o meno gli stessi ritmi di allenamento della stagione precedente, tra le 15 e le 20 ore settimanali, per fare fronte anche agli impegni professionali che ha mantenuto. Non ha mai smesso di lavorare. Malgrado questo ha sempre mantenuto molto alto il livello di impegno e di efficienza, in allenamento. Partecipando a qualche gara, nonostante le difficoltà del calendario, ha potuto verificare in competizione la qualità degli sforzi fatti in preparazione, un contesto in cui i progressi possono venire testati solo facendo delle serie. I riscontri con avversari di rango sono un'altra cosa. Nel prestigioso circuito francese ha gareggiato nella massima serie lasciandosi alle spalle colleghi con i quali aveva rivaleggiato negli Europei e nei Mondiali a livello juniori, piazzandosi a ridosso dell'élite mondiale. Ai Campionati svizzeri ha ottenuto due piazzamenti che dicono tutto, sulla qualità della sua prestazione».

Sasha in azione

Sasha in azione

Podio per Sasha Caterina ai Campionati Svizzeri di Sursee

Nonostante le complicazioni COVID-19, Swiss Triathlon è riuscita a proporre i Campionati Svizzeri per le categorie National League (U20, U23 e Élite). Le gare proposte domenica a Sursee sono state una prima a livello svizzero sotto più punti, uno per il nuovo formato usato (molto spettacolare) e secondo per aver trasmesso tutto l’evento live sul web. I migliori atleti svizzeri si sono sfidati sulla distanza super sprint (400m, 10km, 2.5km), da prima in un round di qualifica, dove passavano i primi 5 di ogni batteria e i migliori 6 tempi, poi nelle rispettive finali A e B. 

Nella prima batteria maschile al via i due rappresentanti del TriUnion, Andrea Alagona e Sasha Caterina. Sasha dopo un ottimo inizio a nuoto ha potuto gestire la bici e la corsa fatta nel primo gruppo, accendendo cosi con facilità alla finale A chiudendo al 2° rango la batteria di qualifica. Avvio difficile invece per Andrea che dopo un nuoto sottotono si è trovato a inseguire in solitaria, finisce purtroppo lontano e il suo tempo gli consente solo di partecipare alla finale B.

Finale B dove Andrea reagisce, la tratta a nuoto non lo penalizza e riesce a uscire con un buon gruppetto. Dopo una solida tratta in bici e a corsa Andrea chiude la sua gara in rimonta con un ottimo 5° rango. Spettacolare la finale A con tutti i migliori svizzeri al via (unico assente A. Salvisberg). Sasha Caterina è presente sin dalle prime bracciate dove tieni il gruppo di testa. Primo momento chiave al cambio nuoto-bici dove i primi 4 riescono a guadagnare qualche secondo e tagliano fuori Adrien Briffod (uno dei favoriti), tra i quattro in testa anche Sasha che collabora per tenere lontani gli inseguitori. La tratta a corsa inizia subito a ritmi elevati con Westerman in testa e seguito da F. Salvisberg, Caterina e Holenweger. Sasha dopo una partenza decisa prova a difendere la terza piazza ma Holenweger con una progressione finale lo passa nell’ultimo km, per lui un 4° rango assoluto e 3° rango nella classifica U23. Lotta anche per la vittoria dove a 1,5km dalla fine Florin Salvisberg attacca Westerman in modo decisivo e va a prendersi il titolo di campione svizzero. 

Classifica finale 1. Florin Salvisberg (Zürich/My Sport Trophy Bike) 28:20. 2. Simon Westermann (Winterthur/TG Hütten) 0:16 Minuten zurück.
3. Lars Holenweger (Dietlikon/TG Hütten) 0:23.
4. Sasha Caterina Minusio/Tri Union) 0:28.
5. Maxime Fluri (Aigle/Triviera) 0:38.6. Adrien Briffod (Vevey/Atlet) 0:41.

 

Al femminile da segnalare la vittoria di Nicola Spirig che nonostante una penalità di 10s rimediata alla partenza è riuscita a regolare Jolanda Annen e Alissa König, rispettivamente 2° e 3° rango.

 Classifica finale
1. Nicola Spirig (Bachenbülach/Impuls Triathlon Club Bülach) 31:22.
2. Jolanda Annen (Schattdorf/Tri Team Uri) 0:09.
3. Alissa König (Dietlikon/TG Hütten) 0:30.
4. Lisa Berger (Emmenmatt/Triathlon Club Solothurn) 0:44.
5. Ilaria Zane (ITA) 0:53.
6. (5. SM) Imogen Simmonds (Genf/Triathlon Club Genève) 1:20.7. (6. SM) Anja Weber (Hinwil/TG Hütten) 2:03.

Video della gara al seguente link

 

Podio Campionati Svizzeri U23, da sinistra: Lars Holenweger,  Simon Westermann, Sasha Caterina

Podio Campionati Svizzeri U23, da sinistra: Lars Holenweger, Simon Westermann, Sasha Caterina

Andrea Alagona, Christophe Pellandini, Sasha Caterina

Andrea Alagona, Christophe Pellandini, Sasha Caterina

TriUnion domina la tappa di Regio Cup a Basilea

Lunga trasferta per i giovani del TriUnion che sabato erano impegnati a Basilea per l’ultima gara della RegioCup 2020. La tappa di Basilea prevedeva un Aquathlon sulla distanza di 100m a nuoto più 500m a corsa per i giovani 10-11 anni mentre per la categoria 12-13 anni 200m a nuoto e 1km a piedi. Nelle gare individuali cat. 10-11 anni ci sono stati ottimi piazzamenti per Alyssa (3° rango), Raffaele (2° rango) e Matteo (3°rango). Grandi soddisfazioni anche nella categoria 12-13 anni dove prima Martina e poi Sébastien hanno conquistato la vittoria nelle rispettive gare. Sébastien che ha dovuto battagliare con il compagno Samuele che chiude al 2° posto di categoria. Complimenti anche a Giosuè, Luna e Nathalie che finiscono non lontani nelle rispettive categorie.

La giornata a Basilea si è chiusa con la prova a squadre dove il team TriUnion ha mostrato tutta la sua forza. Vittoria nella categoria 10-11 anni davanti al Wildcats team e Triathlon Club Zofingen, a seguire il dominio nella gara 12-13 anni con la vittoria del TriUnion team 1 e 2° rango per il TriUnion team 2. Complimenti a tutti e uno speciale grazie agli allenatori presenti che hanno organizzato e preso parte alla trasferta.

Gruppo completo in riva al Reno

Gruppo completo in riva al Reno

1° rango gara team categoria 10-11 anni

1° rango gara team categoria 10-11 anni

1° e 2° rango gara team categoria 12-13 anni

1° e 2° rango gara team categoria 12-13 anni

Alagona vice-campione Svizzero di Duathlon e finale Regio Cup Sion

Intenso weekend di gare che ha visto i ragazzi del TriUnion impegnati su più fronti. Sabato si è tenuta a Sion la finale della Regio Cup e National League (16-18 anni) mentre domenica si è corso per i Campionati Svizzeri di duathlon a Apples.

A Apples era presente un solo rappresentate del TriUnion. Nonostante le condizioni metereologiche non ideali Andrea Alagona è stato capace di un’ottima prestazione che vale un brillante 2° rango a soli 27 secondi dal vincitore Lukas Klante. Per Andrea una conferma dell’ottimo lavoro svolto e ancora una volta dimostra di essere uno dei migliori ciclisti-podisti del circuito nazionale.

Premiazioni campionati svizzeri di duathlon, 2° rango per Andrea Alagona

Premiazioni campionati svizzeri di duathlon, 2° rango per Andrea Alagona

TriUnion presente in forze con ben 17 atleti alle finali della Regio Cup e National League di Sion. Nelle gare individuali ottimi risultati nella categoria 10-11 anni dove spicca il 3° rango di Raffaele Madonna che dopo un errore di percorso difende la terza posizione allo sprint finale, da segnalare anche il 4° rango del compagno Matteo Iaconi. Buoni piazzamenti anche nella categoria 12-13 dove nonostante la fortissima concorrenza Martina Buri e Samuele Iaconi finiscono la gara al 6° rango nelle rispettive categorie, da segnalare anche la top ten per Sébastien Brunner. Nella National League un solo atleta al traguardo, 17° rango per Lucio Cattaneo. Lucio che nella passata stagione aveva conquistato il 2 rango del circuito nazionale, quest’anno ha iniziato l’apprendistato come selvicoltore. Nonostante le lunghe giornate e il duro lavoro continua ad allenarsi e a competere nel circuito nazionale.

Dopo le gare individuali si sono tenute anche le gare a squadre. In questo formato dove team di tre atleti gareggiano in staffetta esce tutta la forza del gruppo TriUnion. Solida gara dapprima nella categoria 10-11 con Sara, Matteo e Raffaele e poi nella categoria 12-13 con Sébastien, Martina e Samuele che conquistano rispettivamente un ottimo 2° rango! Gara che chiude una trasferta molto positiva nonostante la pioggia e il freddo, dove ancora una volta è emerso un grande spirito di squadra e dove i ragazzi, vista la stagione povera di gare, hanno potuto misurarsi con i migliori atleti della Svizzera.

Foto: Leo Iaconi

Foto: Leo Iaconi

Foto di gruppo, stanchi ma contenti. Foto: Fabrizio Buri

Foto di gruppo, stanchi ma contenti. Foto: Fabrizio Buri

Debutto tra gli Élite per Sasha Caterina

In Francia, più precisamente a Châtreaux, si è rimesso in moto tutto il movimento del triathlon francese, con la prima tappa del circuito nazionale a squadre. Un circuito che prevede tre categorie, di tre diversi livelli la D1 rassembla le migliori 16 squadre, poi seguono la D2 e la D3 con un sistema che prevede la promozione per le prime due compagnie e la retrocessione delle ultime due alla fine del circuito in cui in ogni tappa vengono considerati i migliori tre risultati individuali.

Il circuito francese è ritenuto fra quelli più forti e competitivi d’Europa, se non il più forte in assoluto. Il livello della D1, infatti, è paragonabile a quello di una gara di coppa del mondo, complice il fatto che una gran parte dei migliori triathleti del momento sono tesserati anche per uno di questi club francesi. È il caso di Gomez Noya, Kristian Blummenfelt, Andreas Salvisberg, Mario Mola, Gianluca Pozzati: tutti olimpici, che vanno ad aggiungersi ai francesi Dorian Coninx, Pierre Le Corre e altri ancora, solo per citare alcuni dei personaggi più titolati della categoria maschile.

Al via in Francia si è presentato anche Sasha Caterina, portacolori del Tri Union e Rachele Botti, alfiere dell’A-Club Swimming Team , entrambi tesserati per il Chambery Triathlon. Entrambi classe 2000 rappresentano il fiore all’occhiello di tutto il movimento del triathlon cantonale ticinese e figurano tra le migliori promesse del triathlon nazionale. I due ticinesi hanno contribuito all’ottimo piazzamento della propria squadra: nono rango per gli uomini nella D1 e decimo posto per le donne nella D2. Sasha e Rachele sono risultati i migliori del loro team francese.

Sasha Caterina, a confronto con l’élite francese nella categoria D1, ha colto un eccellente 29esimo rango. Uscito dall’acqua con un secondo gruppo di una quindicina di atleti a soli 30 secondi dal primo, ha effettuato tutta la tratta in bicicletta con il vicecampione del mondo Mola senza concedergli un solo centimetro.Ha poi affrontato la parte a corsa con grande determinazione, ma negli ultimi due chilometri a causa di problemi di stomaco ha forzatamente rallentato la sua azione. Un contrattempo che non ha compromesso però quello che poi risultata un’ottima prima gara stagionale, chiusa davanti ad avversari diretti come il campione junior Georgenthum, 77esimo, e alla medaglia di bronzo Pierre Boris, giunto 42esimo. La gara è stat vinta dal francese Dorian Coninx davanti al norvegese Kristian Blummenfelt, vincitore della finale di coppa del mondo a Losanna l’anno scorso, e al connazionale Leo Bergère.

Sasha in azione durante la tratta in bicicletta. Photo credit: Chambéry Triathlon

Sasha in azione durante la tratta in bicicletta. Photo credit: Chambéry Triathlon