Sasha Caterina e una favola australiana

Il Ticino è un fazzoletto di terra, ma è sempre stato una sorprendente fucina di atleti di alto livello negli sport di endurance. Nel triathlon, ad esempio, da ormai quasi vent’anni a questa parte, c’è stato con regolarità un nostro rappresentante in una manifestazione iridata, in particolare ai Campionati del mondo di Ironman delle Hawaii, ma sempre più spesso anche nella distanza «dimezzata» dell’Ironman 70.3. Proprio in questa competizione si sono appena tenuti, a inizio settembre, i Mondiali di Port Elizabeth, in Sud Africa, dove hanno concluso, mettendosi in bella evidenza, ben quattro ticinesi: Carola Fiori-Balestra, brillante terza nella classe d’età 45-49 anni, Gabriella Picco, Larissa Zanovello e Daniele Mazzola. Sabato prossimo toccherà invece al giovane Sasha Caterina difendere i colori rossoblù in una competizione iridata. Il diciottenne di Minusio sarà al via dei Mondiali Junior che si svolgeranno sulla Gold Coast in Australia, a sessanta minuti da Brisbane.

Caterina, che con Adriano Engelhardt, fresco vincitore del triathlon di Locarno, è tra le più belle e concrete promesse a livello cantonale e svizzero, ha centrato l’obiettivo ottenendo il 6. rango tra gli élite lo scorso 5 agosto nella National League di Nyon. Un risultato, questo, che per il pupillo di Christophe Pellandini, allenatore del team TriUnion, rappresenta la consacrazione di una stagione 2018 praticamente perfetta, risultando 6. sul circuito della National League élite e 1. in quello Juniori fino ad oggi. Lo si è visto anche fra i protagonisti agli Europei Junior che si sono svolti a Tartu, in Estonia, nel mese di luglio, con una gara, la sua, portata a termine con grande determinazione senza una scarpa nella tratta in bici. Malgrado questo disagio ha saputo cogliere un brillante 25. rango, rientrando nei criteri per accreditare alla Svizzera un posto ai Mondiali di categoria.

A Sasha, che si trova già da alcuni giorni in Australia con i quadri della nazionale che parteciperanno alla competizione, abbiamo chiesto anzitutto come si trova. «Molto bene», assicura. «Il posto è bellissimo, l’ambiente e il paesaggio sono splendidi. Stiamo ancora smaltendo il fuso orario che è di 8 ore. Anche se qui siamo a fine primavera fa già parecchio caldo. Ora ci troviamo a 6 km dal luogo della gara che raggiungeremo però martedì (oggi, ndr.), dove con i miei cinque compagni di nazionale e i due allenatori ci sistemeremo in appartamento».


Partecipare a un Mondiale è una bella soddisfazione. Te l’aspettavi?
«Ammetto che era il grande obiettivo di questa stagione. Quindi ci speravo veramente. Già lo scorso anno avevo provato a raggiungerlo, sfiorando la qualificazione di pochissimo».

Tu e Adriano Engelhardt vi allenate insieme: una situazione ideale?
«Certo, è una grande fortuna. Ci stimoliamo molto a vicenda. Spesso ci alleniamo con delle sessioni aggiuntive, oltre a quelle abituali. Lui è fortissimo nella corsa e mi spinge sempre a migliorarmi. Io ricambio il favore cercando di stimolarlo nel nuoto, dove sono un po’ più veloce. Tra di noi c’è sicuramente una bella amicizia ma anche una piccola e sana competizione che ci sprona a dare sempre il meglio».

Come hai impostato la preparazione in vista di questo appuntamento?
«In Ticino ultimamente sono arrivato ad allenarmi circa 15-16 ore a settimana. Ho aumentato i carichi, come pure l’intensità. In questo momento mi sento molto in forma. Ho appena fatto alcune ripetute a corsa e le sensazioni sono davvero ottime. In Australia ci alleniamo due volte al giorno: al mattino alterniamo un giorno a corsa a un altro in bicicletta, mentre la sera c’è sempre la sessione di nuoto e di condizione fisica».

I tuoi obiettivi per questa corsa?
«Il primo era esserci e quindi è già stato raggiunto. Ovviamente farò la mia gara dando il massimo per ottenere il migliore risultato possibile. Al via saremo circa una settantina di atleti e un posto attorno al 30. rango sarebbe il mio obiettivo».

Comunque vada sabato, per Sasha e per tutto il movimento della triplice disciplina si tratta di una bella soddisfazione, un’opportunità unica che il giovane talento ticinese saprà onorare.


Articolo di Nicola Pfund, tratto dal Corriere del Ticino, 12.09.18